Eventi

Viste Navigazione

Evento Viste Navigazione

Oggi

‘A Figliata

Scritta nel 1924, la commedia racconta la storia di un impiegatuccio del bancolotto dai capelli rossi e un po' curvo nelle spalle, Don Gennaro. Il peso degli anni ed il "lavoro sicuro", gli fanno decidere di prendere moglie: una donna molto più giovane di lui. Don Gennaro non vede, o non vuol vedere, che è sospetto il parto a sette mesi. Ha bisogno di una famiglia, di affetti di cui sente la mancanza. Si ride, perché il personaggio, miope al massimo grado, fa ridere per gli accidenti che causa, ma è “risata amara".

Tre pecore viziose

Le tre pecore viziose sono Fortunato, Camillo e Felice: tutti e tre sposati, che al dispetto delle mogli, se la spassano con altrettante giovanissime donne, alle quali lasciano credere di essere scapoli e di avere la serissima intenzione di sposarle. I primi due sono avanti negli anni. L’altro, Felice, ancora giovane, suscita un sentimento più reattivo e attento, insomma meno epidermico e pragmatico.

La cantata dei pastori

La Cantata dei Pastori è un testo teatrale gesuitico scritto per contrastare la “diabolica” Commedia dell’Arte, tra lingua colta e dialetto, tra riti pagani e sentimento cattolico. La cantata racconta la movimentata e travagliata storia di Giuseppe e Maria per raggiungere Betlemme per il censimento e i tanti ostacoli da superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Nel tremendo viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane: Razzullo, lo scrivano assoldato per il censimento e Sarchiapone, il barbiere pazzo in fuga per omicidio.

La locandiera

Fredda e calcolatrice, la furba Locandiera è una maliziosa creatura alla ricerca del guadagno più vantaggioso. Mai veramente innamorata e devota ancella della convenienza, Mirandolina, in nome del guadagno e di una fiera indipendenza sentimentale, conduce con arguzia il gioco seduttivo in cui, inesorabilmente, cadono tutti i suoi corteggiatori. Unica vera eroina di una commedia “invecchiata” bene e sempre piacevole da vedere.

I casi sono due

Memore di una fugace avventura prematrimoniale giovanile con un’avvenente ballerina, l’anziano barone Ottavio Del Duca - esempio perfetto di malato immaginario - si vede costretto a raccontare alla moglie Aspasia, che riversa molto del suo bisogno affettivo sull’amato cane, dell’esistenza di un fantomatico figlio che un’agenzia non certo scrupolosa e onesta gli sta cercando. La commedia si dipana tra colpi di scena, sorprese e gag che rendono divertentissimo lo spettacolo.

L’avaro

Ricostruito liberamente sull’Aulularia di Plauto, ovvero la “pignatta” o la “pentola”, scritto forse nel II secolo A.C., famoso per essere servito da base per “l’avaro” di […]

Il medico dei pazzi

Qui ritroviamo le avventure di Felice Sciosciammocca giunto a Napoli per fare visita al nipote Ciccillo che gli ha fatto credere di essere medico e proprietario di una clinica “per matti”. Le frustrazioni, le speranze, le ambizioni degli stravaganti personaggi si trasformano in assolute follie agli occhi dello stralunato Sciosciammocca, regalando al pubblico irresistibili spunti di travolgente comicità.