La Cantata dei Pastori è un testo teatrale gesuitico scritto per contrastare la “diabolica” Commedia dell’Arte, tra lingua colta e dialetto, tra riti pagani e sentimento cattolico. La cantata racconta la movimentata e travagliata storia di Giuseppe e Maria per raggiungere Betlemme per il censimento e i tanti ostacoli da superare prima di trovare rifugio nella grotta della Natività. Nel tremendo viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane: Razzullo, lo scrivano assoldato per il censimento e Sarchiapone, il barbiere pazzo in fuga per omicidio.