Le tre pecore viziose sono Fortunato, Camillo e Felice: tutti e tre sposati, che al dispetto delle mogli, se la spassano con altrettante giovanissime donne, alle quali lasciano credere di essere scapoli e di avere la serissima intenzione di sposarle. I primi due sono avanti negli anni. L’altro, Felice, ancora giovane, suscita un sentimento più reattivo e attento, insomma meno epidermico e pragmatico. Brucano ingordamente il frutto proibito anche queste Tre pecore viziose il cui “vizio” è il tentativo di una scappatella extra-coniugale non riuscita – purtroppo -; e purtroppo sia per i tre corteggiatori che per l’autore, simpaticamente complice e che, con lo stesso malincuore degli sconfitti è costretto a ricondurre l’esito sui binari della morale borghese.